Struttura delle Piramidi.

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I Testi delle Piramidi si collegano alla concezione del mondo come circuito solare, dove il Sole attraversa il cielo sulla propria barca diurna e l’oltretomba in quella notturna. Questa concezione non si riflette solo nella loro visione dell’oltremondo, ma anche nella struttura delle camere che riportano i Testi. Queste stanze hanno una pianta regolare in tutte le piramidi. Al di sotto dell’apice della piramide si trova la stanza più inaccessibile, la camera sepolcrale, che contiene il sarcofago, posto nel lato Ovest. La camera sepolcrale ha forma rettangolare e il soffitto a punta; i testi sono inscritti sulle pareti Ovest ed Est, compreso nel timpano. Un passaggio collega la camera sepolcrale con l’anticamera, posta a Est. L’anticamera presenta la stessa forma del tetto triangolare, ma risulta più quadrata e i testi sono posti come nella stanza precedente. Da qui, un altro piccolo passaggio conduce al Serdab, una stanza tripartita, posta sempre a Est dell’anticamera. Sul muro Nord dell’anticamera si apre un corridoio, più largo rispetto a quelli visti finora, che conduce all’uscita, posta a livello del terreno esterno, sul lato Nord della piramide.

La parte più interna del corridoio si trova allo stesso livello dell’ambiente dov’era deposto il defunto, e procedendo verso Nord vede la presenza di alcune lastre di pietra, volte a limitare l’ingresso nella tomba. Questo lungo passaggio sfocia su una stanza, il vestibolo, da cui inizia il corridoio in salita che conduce all’Esterno. Il viaggio notturno del defunto ha inizio all’interno della tomba, dove lo spirito di questi passa attraverso le stanze e i corridoi per raggiungere la stanza del sarcofago e unirsi al proprio corpo mummificato, per poi recarsi verso l’uscita. La struttura sotterranea della piramide non è altro che l’espressione architettonica di due importanti visioni del viaggio. Non solo rappresenta l’utero e il canale del parto, ma anche il passaggio che permette di spostarsi dalla dwAt e arrivare in cielo tramite l’Axt.

In realtà questa lettura delle camere interne della piramide è stata frutto di numerosi dibattiti legati all’ordine con cui leggere i Testi, dato che non vi è un apparente punto di inizio. Oggigiorno non è generalmente accettata una sola idea relativa all’ordine dei testi, in quanto esistono differenti ipotesi sull’uso stesso dei testi. Ad esempio c’è chi ipotizza che i Testi venissero letti dai sacerdoti lungo un percorso che dall’esterno entrava nella sepoltura, anche se questa teoria sembra essere smentita dalla stessa disposizione del testo. Infatti i geroglifici sono inscritti dal pavimento sino al soffitto, quasi del tutto inaccessibile a causa dell’altezza, e per leggerli sarebbe sta necessaria una scala.

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Sembra essere molto più realistica la teoria postulata da Spiegel, e ripresa successivamente da Allen, che le tre parti che componevano le camere interne delle piramidi rappresentassero il viaggio dello spirito del sovrano dal cielo alla terra fino a ritornare nel cielo. Spiegel individua una relazione diretta tra l’architettura delle camere interne e il significato espresso dai testi; in particolare nota che il passaggio tra la camera di sepoltura e l’anticamera, così come il passaggio dall’anticamera al Serdab, hanno delle altezze diverse che mantengono però una proporzione costante in tutte le piramidi di V e VI Dinasta. Egli ipotizza che questa distinzione possa rappresentare, secondo una chiave grafica di lettura dei Testi, la difficoltà crescente nell’accedere al cielo.

Di conseguenza, leggendo la struttura in questa chiave, vediamo come la camera del sarcofago corrisponda alla dwAt, dove il corpo mummificato giace in rapporto ad Osiride, non solo come mummia, ma anche come forza di rinascita nell’utero di Nut,  rappresentato in questo caso dal sarcofago. Nel frontone Ovest della camera sepolcrale di Unis sono presenti degli incantesimi di protezione rivolti alla mummia e al sarcofago, mentre nelle altre piramidi, sempre nel frontone Ovest, ma anche nel muro Ovest e nella parte occidentale terminale dei muri Nord e Sud, abbiamo molti incantesimi volti a garantire che lo spirito del defunto entri tutte le sere nell’utero di Nut. Gli altri incantesimi della stanza sono atti, invece, a fornire gli strumenti per la rinascita del defunto e per permettere al ba di lasciare il corpo fisico per poter rinascere all’alba. In questi testi il defunto non viene solo indicato con il proprio nome, ma anche come Osiride.

L’anticamera presente nella struttura trova la sua corrispondenza, invece, con l’Axt, ovvero il luogo all’interno del quale lo spirito riceve la sua forma finale e diviene Ax. I testi presenti sono prevalentemente del tipo personale, volti ad un uso da parte dello spirito stesso, più che da persone esterne. Dalla disposizione e dal contenuto degli incantesimi si è visto che questi hanno uno specifico ordine di lettura, da Ovest verso Nord, e secondo tre gruppi:

1. Frontone Ovest, muro Ovest e muro Sud;
2. Muro e frontone Est, incluso, in alcune piramidi, il passaggio che conduce al Serdab;
3. Muro Nord;

Testi delle Piramidi

Gli incantesimi presenti all’interno del primo e terzo gruppo somigliano molto per quanto riguarda il contenuto, concernente il passaggio dello spirito attraverso l’Axt. Il secondo gruppo, invece, contiene incantesimi per il controllo sulle forze nemiche e il Rituale del Mattino. I testi di questo gruppo sono collegati alla funzione del Serdab, che in origine si pensava contenesse statue o corredi, mentre ora si ritiene abbia anch’esso un significato cosmico. Questa stanza tripartita, proprio per la sua posizione, viene fatta corrispondere con il limite orientale dell’Axt, il punto in cui il sole, e lo spirito del defunto, lasciano l’utero della dwAt per procedere verso il canale del parto di Nut. Questo processo risulta essere irreversibile, elemento dimostrato anche dalla controparte architettonica, in quanto il passaggio che conduce al Serdab originariamente era bloccato. Ciò che avviene in questo momento non è altro che il parto, la rinascita dello spirito che, come in vita risulta, essere il momento più pericoloso del processo, ovvero quando il feto deve divenire produttivo da solo. Lo studioso Hery paragona la sala sotterranea della piramide all’organo riproduttivo femminile, associando l’ascesa del sovrano con la nascita, elemento significativo nella concezione Egizia.

La Piramide è inoltre assimilabile all’immagine della Montagna Occidentale, dietro la quale sparisce il sole, collegando il tutto ad Hathor che rimette al mondo il sovrano come Horus bambino. Onde evitare problemi e pericoli a quest’ultimo, gli scritti presenti riportano incantesimi contro le forze nemiche che possono recare danno. Lo spirito, a questo punto, procede verso la parete Nord dell’anticamera, venendo a contatto con incantesimi in grado di aiutarlo a lasciare l’Axt e, solo dopo, può proseguire verso il cielo, attraversando il corridoio, i portali di pietra e il passaggio ascendente. I testi che accompagnano il defunto in questa parte della struttura, riguardano il suo viaggio verso il cielo, compiuto in compagnia del Sole e di altre divinità. Non tutte le piramidi però presentano le medesime caratteristiche, infatti vediamo che nel complesso di Unis e Teti solo la sezione orientale del corridoio reca delle iscrizioni, in quelli di Merenra e Pepi II l’intero corridoio e i portali di pietra, mentre Pepi I presenta iscrizioni nella sezione iniziale del corridoio ascensionale. Quando lo spirito arriva nell’anticamera, subisce una variazione nella direzione del suo spostamento. Invece di continuare a procedere verso Est, come il Sole quando sorge, il ka del re prosegue lungo la direttrice Nord-Sud dettata dal corso solare rivolto verso le stelle del Nord, la destinazione finale verso cui ascende il faraone defunto.

 

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